Il tempietto di Malchittu è un interessante e originale edificio di culto nuragico, in ottimo stato di conservazione.
Si trova arroccato su un avvallamento posto tra due alture granitiche a 120 metri sul livello del mare ed era protetto da un nuraghe collocato sull’altura di fronte ad esso di cui oggi resta solo il crollo, e da una muraglia difensiva.
A una quota più bassa si trova anche un grande capanna circolare.
Lungo il sentiero che conduce al tempietto, si incontrano numerosi tafoni, anfratti naturali nel granito, creati dall’erosione dell’acqua e del vento, che gli uomini in antichità avevano adibito a ripari e a sepolture.
Il tempietto presenta una camera a pianta sub-rettangolare con andamento arrotondato, preceduta da un atrio quadrangolare creato dal prolungamento dei muri laterali sulla facciata, la quale termina con un frontoncino.
La struttura dell’edificio è conservata quasi integralmente e permette di capire bene l’aspetto originario.
Manca solo la copertura, che presumibilmente era a doppio spiovente, costituita da travetti lignei che poggiavano su una trave di colmo.
All’interno della camera è possibile osservare gli arredi forse legati ai rituali che si svolgevano qui, come nicchiette, sedili, banconi e un focolare circolare al centro dell’ambiente.
Non si conoscono purtroppo, a causa dell’esiguità dei ritrovamenti, i rituali in uso né a quale divinità fossero rivolti.
Dal focolare provengono i resti delle braci che hanno fornito la datazione al Carbonio 14 dell’ultima fase di frequentazione del monumento: X sec. a.C..
I frammenti di reperti ceramici ritrovati, che presentano una caratteristica decorazione a nervature triangolari verticali, hanno permesso di capire che la vita del tempietto è iniziata nel corso del Bronzo Medio, intorno al 1600 a.C.